A Tokyo 5 ragazzi, 3 maschi e 3 femmine, compagni di liceo, dal primo anno avevano formato un gruppo affiatato, si parlavano a cuore aperto, condividevano speranze e paure.
Ao lo sportivo superficiale, Aka l'intellettuale dal cervello sopraffino, Shiro l'adorabile bambolina, Kuro la prima donna spiritosa, Tsukuru Tazaki era il ragazzo carino che ispirava simpatia, sempre impeccabile, ben vestito, educato, non parlava a vanvera e si sentiva una persona insignificante.
Finite le scuole ognuno proseguiva con il proprio corso di studi e l'unico a cambiare città è Tazaki Tsukuru.
Iniziava una vita nuova a Nagoya.
Dal mese di luglio del suo secondo anno di università per 6 mesi aveva vissuto con un solo pensiero in testa: morire. Nel frattempo aveva compiuto 20 anni ed ancora oggi non riusciva a capire quale fosse la ragione che all'epoca l'aveva portato ad un passo dalla morte.
In realtà sapeva bene che il motivo scatenante erano stai i suoi amici più intimi. Un giorno gli avevano annunciato di non volerlo più vedere, nè sentire. Di punto in bianco, senza lasciare nessuna spiegazione, nè lui ha mai osato chiedere.La distanza dai suoi amici gli causava un dolore acuto, l'isolamento e la solitudine
All'età di 36 anni, è laureato in ingegneria, progetta stazioni ferroviarie nel territorio occidentale del Kanto.
E' rimasto ancora poco loquace e poco socievole ma sa adattarsi bene a tutte le circostanze.
Del suo periodo brutto non ne ha mai parlato con nessuno, ma quando conosce Sara, quell'argomento spunta fuori da solo. Sara ascolta attentamente e percepisce che nella sua mente o nel suo cuore quella ferita è ancora aperta.
Lo spinge a risolvere l'enigma, a tentare di capire la ragione per cui i suoi amici hanno sentito il bisogno di rompere con lui in modo categorico. Sente che nel suo cuore c'è un problema, qualcosa di irrisolto con radici profonde ed è venuto il momento di affrontare il passato a viso aperto.
Finite le scuole ognuno proseguiva con il proprio corso di studi e l'unico a cambiare città è Tazaki Tsukuru.
Iniziava una vita nuova a Nagoya.
Dal mese di luglio del suo secondo anno di università per 6 mesi aveva vissuto con un solo pensiero in testa: morire. Nel frattempo aveva compiuto 20 anni ed ancora oggi non riusciva a capire quale fosse la ragione che all'epoca l'aveva portato ad un passo dalla morte.
In realtà sapeva bene che il motivo scatenante erano stai i suoi amici più intimi. Un giorno gli avevano annunciato di non volerlo più vedere, nè sentire. Di punto in bianco, senza lasciare nessuna spiegazione, nè lui ha mai osato chiedere.La distanza dai suoi amici gli causava un dolore acuto, l'isolamento e la solitudine
All'età di 36 anni, è laureato in ingegneria, progetta stazioni ferroviarie nel territorio occidentale del Kanto.
E' rimasto ancora poco loquace e poco socievole ma sa adattarsi bene a tutte le circostanze.
Del suo periodo brutto non ne ha mai parlato con nessuno, ma quando conosce Sara, quell'argomento spunta fuori da solo. Sara ascolta attentamente e percepisce che nella sua mente o nel suo cuore quella ferita è ancora aperta.
Lo spinge a risolvere l'enigma, a tentare di capire la ragione per cui i suoi amici hanno sentito il bisogno di rompere con lui in modo categorico. Sente che nel suo cuore c'è un problema, qualcosa di irrisolto con radici profonde ed è venuto il momento di affrontare il passato a viso aperto.
Iniziamo a vivere davvero soltanto quando iniziamo a morire un pò.
E' stata questa frase sul retro del libro a farmi scegliere cosa leggere.
L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio - Murakami Haruki
Editore: Einaudi, Pagg 260
Dietro alla storia, in apparenza triste, penso che Murakami voglia faci vedere un lato diverso della felicità. Non necessariamente fatta di ricchezza materiale ma spirituale, un modo diverso di guardare la vita.
Romanzo silenzioso e introspettivo dalla trama intrigante ed enigmistica composta di musica, colore, amici, solitudine, filosofia, creazione e morte.
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