giovedì 15 febbraio 2018

La dieta senza glutine provoca stress?

L'unica terapia da seguire nella celiachia è una dieta a vita priva di glutine.


Una cura piuttosto semplice rispetto a tante altre malattie ma, non sempre i pazienti, specialmente i più giovani la pensano così.

La costante attenzione ad evitare contaminazioni di glutine può portare conseguenze negative, sia fisicamente che mentalmente.


Ad affermarlo è Randi Wolf (Columbia University di New York) alle pagine di Digestive Diseases and Sciences dopo aver condotto una sorta di sondaggio.

80 persone (50 adulti e 30 adolescenti), affetti da celiachia da almeno 5 anni, hanno risposto a delle domande fatte per 3 volte in un mese.

Le domande riguardavano abitudini alimentari, conoscenza dei cibi, livelli di energia, e problemi della qualità di vita derivanti dalla celiachia.
In base alle risposte, le persone venivano suddivise tra "estremamente vigili" o "meno vigili".

Il risultato:
12 su 50 adulti e 7 su 30 adolescenti rientravano tra "estremamente vigili".

Cosa si intende per estremamente vigili?
Mangiare solo nei ristoranti gluten free, porre domande sugli ingredienti, leggere etichette di cibi e farmaci, evitare contaminazioni anche in casa, usare app sulla celiachia, avere familiari ed amici solidali ecc...

Questo comportamento seppur rigoroso e giusto, confrontato con chi è meno attento, vede un livello di qualità della vita inferiore.
Lo studio non vuole assolutamente dimostrare che seguire una giusta dieta per la celiachia abbassa il livello della ma, vuole porre attenzione ai bisogni emotivi e sociali.

Wolf raccomanda di impegnarsi una volta avuta la diagnosi di celiachia a farsi consigliare da un dietista l'appropiato comportamento da adottare con il cibo, e vuole testare nuove iniziative, come sensori di rilevamento del glutine, lezioni di cucina, discussioni online, per conoscere la loro possibile utilità e promuovere una dieta rigorosa senza glutine al fine di ottimizzare la qualità della vita dei celiaci.


Fonte: Reuters

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