In un rapporto pubblicato il 27 giugno negli Annali di Medicina Interna, l'artrite reumatoide viene diagnosticata nelle mani di una paziente sottoposta a trapianto bilaterale di mano.
Brittany L. Adler, dell' Università Johns Hopkins (Facoltà di Medicina) a Baltimora, con i suoi colleghi presenta il caso di artrite reumatoide in una donna trentatreenne, che ha ricevuto trapianti bilaterali allogenici di mano e avambraccio all'età di 33 anni. Il donatore non era affetto da artrite reumatoide.
La paziente sviluppa dolore bilaterale e gonfiore 1 anno dopo il trapianto. Gomiti, spalle e ginocchia non sono stati coinvolti. L'innesto continua a funzionare normalmente.
I risultati delle analisi del sangue sono negativi per il fattore reumatoide, gli anticorpi anti-CCP.
La pcr risulta elevata (6.5 mg/dL).
Sinovite bilaterale palpabile nelle articolazioni metacarpo-falangee e interfalangee prossimali.
Nei polsi i raggi-x e risonanza magnetica evidenziano con sinovite e versamento con tenosinovite moderata ed erosione articolare.
Metotrexate e prednisone sono stati aggiunti alla terapia già precedente (tacrolimus).
Nonostante l'immunosoppressore in corso, passati tre anni, la paziente ha sviluppato nuove deformità più gravi (mani a collo di cigno).
Brittany L. Adler, dell' Università Johns Hopkins (Facoltà di Medicina) a Baltimora, con i suoi colleghi presenta il caso di artrite reumatoide in una donna trentatreenne, che ha ricevuto trapianti bilaterali allogenici di mano e avambraccio all'età di 33 anni. Il donatore non era affetto da artrite reumatoide.
La paziente sviluppa dolore bilaterale e gonfiore 1 anno dopo il trapianto. Gomiti, spalle e ginocchia non sono stati coinvolti. L'innesto continua a funzionare normalmente.
I risultati delle analisi del sangue sono negativi per il fattore reumatoide, gli anticorpi anti-CCP.
La pcr risulta elevata (6.5 mg/dL).
Sinovite bilaterale palpabile nelle articolazioni metacarpo-falangee e interfalangee prossimali.
Nei polsi i raggi-x e risonanza magnetica evidenziano con sinovite e versamento con tenosinovite moderata ed erosione articolare.
Metotrexate e prednisone sono stati aggiunti alla terapia già precedente (tacrolimus).
Nonostante l'immunosoppressore in corso, passati tre anni, la paziente ha sviluppato nuove deformità più gravi (mani a collo di cigno).
Per i medici si tratta del primo caso di persona con trapianto di mano ad ammalarsi di artrite reumatoide.
"Che si tratti di un rifiuto atipico del trapianto non è chiaro".
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Fonte: mpr, la giusta dose di informazione.