Alla fine del 2015 ha tre propositi:
- arrivare al 2016;
- gettare via qualcosa ogni giorno;
- scrivere un diario giornaliero.
La scrittura usata come terapia, come ginnastica per la mente, per tenersi lontano dalla noia perchè la pigrizia, la mancanza di autonomia e di obblighi all'interno di una casa di riposo, sono una delle caratteristiche principali.
Tutto è già organizzato non c'è bisogno di riflettere ma, da quando è stato fondato il club "Vemamimo" (vecchi ma mica morti), composto da 8 simpatici anziani, le giornate passano in maniera più divertente.
2 motti ufficiali sono:
- vietato lamentarsi;
- spendi tutto ciò che hai, che da morto che ci fai.
Tra di loro ridono e scherzono sugli acciacchi, parlano delle condizioni meteorologiche, fanno corse con le carrozzine elettriche, contano gli uccelli, leggono e commentano gli articoli di giornali, organizzano gite fuori porta e cene al ristorante, ed in mancanza di fatti importanti le piccolezze vengono ingigantite.
L'ìmportante è rimanere in movimento, sia letteralmente sia metaforicamente, fino a quando la morte
non ti coglie.
Booktherapy della settimana
Fin qui tutto bene. Diario di un ottantacinquenne - Hendrik Groen
Editore: Longanesi, Pagg.383
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Libro dedicato alla popolazione spesso invisibile.
Con humour lo scrittore racconta con gioia di vivere, parte dei problemi che gli anziani devono affrontare e le debolezze che sopraggiungono, in particolar modo, la solitudine, dolore e paura attraverso un gruppo di persone ottantenni residenti all'interno di una casa di riposo che a volte ricordano gli adolescenti.
Il messaggio principale che si vuole trasmettere è difare e cercare di
realizzare i propri desideri finchè si è in vita
altrimenti nel momento in cui non è più possibile ci si pente delle cose non fatte.
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